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Data Pubblicazione: giovedì 07 aprile 2016
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Secondo quanto registrato da un esperimento di uno studio condotto dai ricercatori dell’Università dell’Alabama, sembrerebbe che le persone ricoperte di tatuaggi avrebbero una risposta migliore alle situazioni di stress causati da stimoli esterni, come, appunto, la realizzazione di un tatuaggio.

Questo comporterebbe l’aumento delle difese immunitarie, con la conseguente capacità di far fronte a malattie, come l’influenza, più facilmente rispetto ai non tatuati. Non tutta la comunità scientifica si è, però, dimostrata d’accordo con queste affermazioni. Vediamo in cosa consisteva l’esperimento.

L’università in questione avrebbe confrontato 29 campioni di saliva di volontari che possedevano dei tatuaggi, paragonando il prima e il dopo averli fatti. Per nove di queste persone era la prima volta che si rivolgevano a un tatuatore, mentre le altre erano abituate a questa pratica.

I dottori hanno confrontato i risultati, tenendo conto della presenza di immunoglobuline A e cortisolo, rispettivamente degli anticorpi e l’ormone dello stress. Secondo gli esami è risultato che coloro che erano abituati a farsi dei tatuaggi avevano una risposta immunitaria decisamente elevata rispetto a quelli che si erano fatti tatuare per la prima volta, per i quali era più bassa della media.


Alcuni hanno messo in discussione questa ricerca, sostenendo che il numero dei volontari era troppo basso per poter trarre delle effettive conclusioni.

Il professor Christopher Lynn spiega, intanto, che farsi dei tatuaggi può essere considerato come un allenamento in palestra e che, le prime volte, uno si sente più affaticato, ma, a furia di allenarsi, il corpo inizierà a produrre una continua risposta al livello di stress a cui si viene sottoposti.


Prima di correre da un tatuatore per mettere alla prova il proprio livello di risposta immunitaria, bisogna prestare attenzione a dove si fa il tatuaggio: la pulizia viene prima di ogni cosa, altrimenti i rischi di infezioni sono alti.

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